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Ambiente e Protezione Civile

Ambiente e Protezione Civile

by Luana Marrocco -
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Un’emergenza territoriale attuale consiste negli eventi sismici del Centro Italia del 2016 e 2017, definiti dall'istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV) “sequenza sismica Amatrice-Norcia-Visso” in riferimento ai tre paesi che hanno subito i danni maggiori dovuti alla catastrofe ambientale.  La sequenza sismica inizia il 24 agosto 2016 con una scossa di magnitudo 6,0 seguita da un’altra forte scossa il 26 ottobre e dalla scossa più forte del 30 ottobre di magnitudo 6,5. Il 18 gennaio 2017 si verifica una nuova sequenza di quattro forti scosse di magnitudo superiore a 5.

 I dati forniti dalla protezione civile indicano che le vittime sono state 299, mentre sono state estratte vive dalle macerie 238 persone. Ci sono state numerose vittime anche a causa dell’elevato turismo nei centri colpiti, in particolar modo ad Amatrice dove qualche giorno dopo il terremoto si sarebbe dovuta svolgere la sagra dell’amatriciana. La sequenza sismica ha prodotto anche rilevanti danni al patrimonio culturale delle diverse zone colpite, come la Basilica di San Benedetto a Norcia, il collasso del palazzo municipale ad Amatrice, il crollo totale della Chiesa di Santa Maria delle Grazie e della chiesa abbaziale di San Salvatore nella frazione di Campi a Norcia.

I primi soccorsi sono arrivati sui luoghi del sisma già poche ore dopo la scossa anche se con un certo ritardo nel raggiungere le frazioni più isolate a causa dei numerosi ponti crollati e delle strade ostruite dalle macerie.

Dal 28 agosto la Dicomac-Direzione di comando e controllo, istituita a Rieti, provvede al coordinamento delle attività di gestione dell’emergenza attraverso assistenza alla popolazione, ricognizione dei danni su abitazioni, patrimonio artistico-culturale ed edifici pubblici, ricerca di soluzioni abitative alternative e sostegno alle attività produttive.

Tra le azioni di solidarietà per offrire un sostegno e un contributo anche a distanza va citata l’iniziativa del Dipartimento della Protezione Civile che ha attivato il numero 45500 a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto. Grazie agli sms inviati sono stati raccolti circa 15 milioni di euro.  Legambiente ha promosso la raccolta fondi “La Rinascita ha il cuore giovane” collaborando con numerosi partner per aiutare i giovani imprenditori colpiti dal sisma nella fase di ripresa delle loro attività. Proprio qualche giorno fa, il 6 Marzo 2017, la rete delle Organizzazioni del terzo Settore, in collaborazione con la compagnia teatrale “Piccolo Teatro” di Terracina ha promosso una raccolta fondi attraverso una rappresentazione teatrale dal titolo “Nemici come prima” per la realizzazione del “Progetto Sorriso”. Questo progetto è orientato a realizzare tre centri ricreativi –polifunzionali finalizzati ad attività didattiche, culturali, ludiche e sociali dedicate ai bambini, ai ragazzi e agli anziani delle zone terremotate.

Per comprendere più da vicino il dolore che hanno vissuto e che continuano a vivere le popolazioni terremotate può essere utile riportare la testimonianza di chi stava sul posto nel momento della catastrofe, come L., una giovane di 32 anni che si trovava in vacanza in un comune vicino ad Amatrice.  Nella sua testimonianza L. racconta che è “impossibile spiegare la violenza della prima scossa.. la mia frazione è completamente distrutta.. Ero rientrata da poco, stavo chiacchierando con mio cugino, ho spento la luce per andare a letto e in quel preciso istante è arrivata la lunghissima scossa. Alzarsi era impossibile. Ho cercato gli abiti ma non ce l’ho fatta. Sono scesa in strada con una coperta, come tutti, alla ricerca di alcuni amici venuti il giorno stesso da Roma. Era complicatissimo orientarsi, avvolti in una colte di fumo e polvere. Abbiamo trascorso la notte in un auto, in un campo. Le successive scosse non sembravano parte di una coda d’assestamento ma terremoti simili al primo.”

Quando viene chiesto ad L. di raccontare com’era la situazione il mattino dopo, lei descrive uno scenario di devastazione completa.

“ Il giorno dopo sono rimasti in piedi solo gli edifici nuovi o ristrutturati e rinforzati di recente, tutto il resto è venuto giù comprese chiese, campanili, ponti. Anche l’ospedale è inservibile. Fra l’altro il paese e tutta la zona era ancora piena di turisti e di persone che da Roma, Rieti, dall'Umbria, dalle Marche e dall'Abruzzo vengono a trascorrere le vacanze. Il periodo è infatti ricco di iniziative, feste, sagre. Domenica la stagione si sarebbe chiusa con la sagra degli spaghetti all'amatriciana e quasi tutti ce ne saremmo tornati nelle nostre città.”

Alla domanda sulla tempestività dei soccorsi la testimone risponde affermando che non si è visto nessuno prima delle luci dell’alba.

“Saranno state le 6, forse le 6,30..all'inizio ci siamo arrangiati da soli, scavando a mani nude, recuperando qualcosa dalle abitazioni. Poi si sono iniziati a vedere Protezione Civile e Vigili del fuoco. Le operazioni si sono concentrate sulla ricerca dei superstiti sotto le macerie cercando di ascoltare lamenti e richiami.. un contesto angosciante. Un autentico disastro che ci ha cambiato la vita”.

 

Questo racconto consente di riflettere su un dramma che in Italia si è presentato tante volte, troppe.  Il nostro paese, infatti, è un territorio altamente sismico, e proprio per tale motivo è necessario intervenire con la prevenzione e non sull'emergenza e sulle catastrofi ormai avvenute. Il problema della prevenzione non riguarda solo i terremoti, ma tutti quegli eventi naturali come allagamenti e frane che periodicamente producono stragi. L’attribuzione di queste disgrazie al destino consente forse di evitare un confronto dell’essere umano con le proprie responsabilità assegnandole a qualcosa di imprevedibile e sovrannaturale, ma di certo in questo modo non solo non si fanno i conti con la realtà ma si rischia anche di peggiorare una condizione ambientale già critica a causa del disimpegno dell’uomo e della sua tendenza a sfruttare senza rispetto le risorse naturali come se esse siano infinite e sempre disponibili. Da diversi anni, infatti, le nostre istituzioni pubbliche riducono i fondi di bilancio destinati alla manutenzione del territorio o a quella delle nostre strutture pubbliche come ospedali, scuole, asili, ma allo stesso tempo vengono investite elevate quantità di denaro per realizzare grandi opere spesso inutili ma che attribuiscono una maggiore visibilità politica.

Si spera almeno che questa ennesima tragedia possa favorire nella coscienza collettiva una maggiore consapevolezza dell’importanza della prevenzione non solo del rischio sismico ma anche di quello idrogeologico e delle altre catastrofi naturali correlate.  Questa prevenzione potrebbe esplicarsi non attraverso la realizzazione di grandi opere (spesso inutili), ma di tante piccole opere (utili) che avrebbero anche un impatto positivo sull'occupazione e l’economia dei territori interessati.



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Re: Ambiente e Protezione Civile

by Martina Loth -

Il degrado dell'ambiente e l’inquinamento sono fenomeni molto diffusi sia a livello nazionale che mondiale tanto che vengono considerate tra le più gravi emergenze a cui istituzioni, imprese e cittadinanza sono chiamati a dare urgentemente risposta per cercare una soluzione.

Anche Formia ha riflettuto molto su questa questione e infatti dal 2016 la giunta comunale ha fatto attivare due stazioni di ricarica per veicoli elettrici, la prima a Largo Paone con tre colonnine e la seconda al Molo Vespucci con una colonnina.

Come ogni auto che ha i suoi pregi e difetti, anche le auto elettriche hanno i loro lati positivi e negativi. Tra i “pro” da considerare in un’auto elettrica vi è senza dubbio l’argomento “risparmio” infatti un pieno di corrente elettrica costa molto meno rispetto a uno di benzina, gas o metano e, altro punto molto importante, le emissioni, visto che le auto elettriche non emettono sostanze nocive essendo prive di tubo di scarico.  Ma gli aspetti positivi non sono ancora finiti infatti c’è da considerare la silenziosità del motore per cui un veicolo elettrico non genera né rumore e né tantomeno vibrazioni diminuendo, così, l’inquinamento acustico.

D’altra parte però, come detto in precedenza, esistono anche dei “contro”. Tra questi vanno specificati i costi elevati e gli scarsi incentivi stanziati dallo Stato (20% nel 2014 e 15% di sconto sul totale d’acquisto dal 2015) e, visto tutto ciò, al momento le auto elettriche, e le relative batterie, hanno un costo accessibile a pochi. Inoltre molte auto presentano tempi di ricarica troppo lunghi (dalle 6 alle 8 ore) e al momento in Italia le stazioni di ricarica sono poche, soprattutto al Sud.

Riguardo al bollo, invece, c’è da considerare sia un aspetto positivo che negativo, dipende dalle regioni d’Italia in cui vengono utilizzate. Infatti  va detto che tutti i veicoli elettrici non sono soggetti al pagamento della tassa di proprietà automobilistica per i primi 5 anni successivi all’immatricolazione mentre a partire dal sesto anno è prevista una riduzione del 75%, anche se in alcune Regioni come Lombardia e Piemonte l’esenzione resta totale anche per gli anni successivi.

Le auto elettriche però non hanno ancora una grande autonomia infatti sono 180 i kilometri dichiarati senza poter accendere il climatizzatore e guidando a velocità molto tranquilla e, infatti proprio per questo motivo, vengono spesso utilizzate per il car sharing cioè un servizio che permette di prelevare un auto su prenotazione in un parcheggio, usarla e riconsegnarla anche in un parcheggio anche diverso dal primo pagando in base all’utilizzo.

Questa novità è stata accolta molto bene a Formia e ne hanno parlato molte testate giornalistiche tra cui “Gazzettino del golfo” http://www.gazzettinodelgolfo.it/auto-elettriche-a-formia-in-consegna-le-tessere-per-la-ricarica-marciano-un-piccolo-passo-verso-il-futuro/, “H24 notizie” http://www.h24notizie.com/2017/02/auto-elettriche-a-formia-in-consegna-le-tessere-per-la-ricarica/, il magazine “Mondo Reale” http://www.mondoreale.it/2017/03/formia-auto-elettriche-in-consegna-le-tessere-per-la-ricarica/ e ovviamente il comune di Formia  http://www.comune.formia.lt.it/comune_formia/news_dettaglio.php?id=3678.


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Re: Ambiente e Protezione Civile

by Michele Migliaresi -

Ecco il mio elaborato:

La nostra società, e in generale il paese in cui viviamo, è afflitta da diversi problemi di tipo ambientale ed ecologico. Volendo dare una definizione di “problema ambientale” esso può essere definito come un rapporto conflittuale tra le attività umane e l'ambiente. Da sempre l’uomo ha cercato di modellare l’ambiente circostante per adattarlo alle proprie necessità (edilizia, lavoro, smaltimento rifiuti, disboscamento ecc) e la crescita demografica ha accelerato questo fenomeno, mettendo a rischio l'intero ecosistema di cui anche l'uomo fa parte. I principali problemi ambientali sono i seguenti: inquinamento, effetto serra, disboscamento, sfruttamento delle risorse idriche e buco dell’ozono, solo per citarne alcuni.

Un fenomeno molto grave nel nostro territorio di cui mi preme parlare è “La terra dei fuochi”. Quest’area è situata in Campania tra le località di Caserta e Napoli, dove dagli anni ’70 in poi sono stati nascosti rifiuti di tipo industriale, tossico e nucleare (altamente nocivi per la popolazione ignara che vive in quei luoghi). La denominazione "terra dei fuochi" è stata utilizzata da Roberto Saviano nel libro “Gomorra”, diventando così famosa sia qui che al di fuori del nostro paese. Da molto tempo la questione viene denunciata dai cittadini dei comuni colpiti e da molte associazioni, anche con numerose manifestazioni. Nella zona interessata esistono molte discariche abusive spesso soggette a incendi. Gran parte dei rifiuti disseminati in queste zone sono rifiuti speciali. Rientrano in questa tipologia quelli che derivano da attività agricole, industriali, di demolizione-costruzione, artigianali, commerciali o di servizi, da macchinari, combustibili, veicoli a motore ecc. Si tratta di rifiuti altamente inquinanti e il loro smaltimento dovrebbe avvenire attraverso particolari procedimenti per contenere i danni ecologici.

Oltre al danno ambientale arrecato c’è da segnalare anche quello all'agricoltura e soprattutto alla salute dei cittadini. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità la continua dispersione di sostanze inquinanti nel suolo e nell'aria e l’inquinamento delle falde idriche sono causa dell’aumento dei casi di tumore, anche nei bambini. Dal primo gennaio 2012 al 31 agosto 2013, secondo i dati raccolti dai Vigili del fuoco i roghi di rifiuti sono stati più di 6.000, di cui oltre la metà in provincia di Napoli e la restante parte a Caserta e provincia. Siccome lo smaltimento legale di sostanze pericolose (come l’amianto) è molto costoso, la Camorra ha iniziato a speculare su questa attività a partire dagli anni ’80. In un’intervista rilasciata a Sky Carmine Schiavone (uno dei pentiti) espone la seguente dichiarazione: "Il vero business era quello dei carichi che dal Nord Europa arrivavano al Sud. Rifiuti chimici, ospedalieri, farmaceutici e fanghi termonucleari. Scaricati e interrati dal lungomare di Baia Domizia fino a Pozzuoli", ha raccontato Schiavone. Basso Lazio e Campania "erano province di Casale". Nel traffico dei veleni, ha aggiunto l'ex boss, erano coinvolte ditte di tutta Europa, che trasportavano carichi a Casale, Castel Volturno, Santa Maria La Fossa".
"I rifiuti erano scaricati da camion e gettati nei campi e nelle cave di sabbia", ha spiegato il pentito. "Negli anni le cassette di piombo si saranno aperte, ecco perché la gente sta morendo di cancro. Stanno morendo 5 milioni di persone".

La situazione è estremamente grave e temo che ormai sia troppo tardi per “bonificare” il terreno e le falde acquifere. Soltanto tra moltissimi anni e con l’aiuto di tutti forse un giorno i luoghi interessati torneranno ad essere vivibili. Questo caso dovrebbe servirci come avvertimento: la terra che ci nutre, se non viene trattata con cura, arriva ad ucciderci.

Concludo inserendo alcuni link sulla questione:

http://www.iene.mediaset.it/puntate/2016/02/23/toffa-la-terra-dei-fuochi_10020.shtml

http://www.laterradeifuochi.it/

http://www.iltempo.it/cronache/2017/02/09/news/terra-dei-fuochi-i-bambini-continuano-a-morire-di-tumori-1025607/

 


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Re: Ambiente e Protezione Civile

by Sara Tessitore -

Salve a tutti,

posto anche qui il mio elaborato!!

Un’aiuto concreto dai piccoli comuni contro la Terra dei Fuochi


Si torna a parlare della Terra dei Fuochi, territorio che va dalle province a Sud di Caserta fino a quelle a Nord di Napoli, in cui dal 1970 sono stati sversati rifiuti tossici inquinanti e materiale di scarto nucleare.

In tali province, secondo i dati del 2013, c’è un’incidenza del cancro superiore alla norma che va dal 9% all’11% per gli uomini e dal 4% al 9% per le donne. Senza contare che dagli inizi di febbraio di quest'anno risultano morti di tumore 8 bambini tra i 7 e gli 11 anni. Dati orribili da leggere, che rilevano la necessità, secondo l'Istituto Superiore della Sanità, di un'implementazione del risanamento ambientale e l'immediata cessazione delle pratiche illegali di smaltimento e combustione delle scorie con il ripristino della legalità del ciclo dei rifiuti.

Un'intervento importante, nel fronteggiare un tale disastro ambientale, arriva dal comune di Succivo (piccolo comune del casertano), che sta agendo su un duplice fronte. Il primo è quello della prevenzione, infatti, insieme ad altri comuni, organizza giornate dedicate con gli Hospital Car, cioè camper ad altissima tecnologia, dove è possibile sottoporsi gratuitamente a visite mediche specialistiche al seno, alla pelle e al cuore, integrate da indagini diagnostiche per il colonretto, ecg, ecodoppler ed ecografie.

L’altro è quello dell’intervento sul campo, infatti, tale comune, il 4 marzo scorso, ha organizzato un incontro, denominato “Proposte per la Terra dei Fuochi”, in cui si invitavano tutti, cittadini ed associazioni, a fare proposte per contrastare e debellare il fenomeno che ogni anno colpisce indistintamente adulti e bambini. Come si legge dal sito Social Periodico, la risposta è arrivata dal Fablab Olivetti col suo “batman”, un quadricottero Phantom 4, così chiamato “perché abbiamo bisogno di un simbolo che, come il fascio di luce nei cieli di Ghotam, possa intimorire e scoraggiare ogni criminale ambientale”, spiega il responsabile dell'associazione Giovanni Tuberosa. Lodevole l'iniziativa della startup di Succivo, che metterà a disposizione gratuitamente il drone e che, insieme alla Protezione Civile, coordinata dal Consigliere Comunale Gabriele Luongo, supervisionerà il territorio periodicamente per tracciare una mappa temporale e fisica degli sversamenti. Scopo dell'utilizzo del drone non è quello di effettuare una caccia all’uomo, ma di fornire le immagini dall’alto per capire quando e dove avviene questa attività criminale, in modo da ottenere dati da consegnare alle autorità competenti utili per le loro indagini.
Dunque, tutte ottime iniziative che potrebbero portare a dei risultati concreti nella lotta contro una tale piaga ambientale.


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Re: Ambiente e Protezione Civile

by Trisha Decarolis -

Buongiorno a tutti,

Ecco il mio elaborato sull’…

Ecosostenibilità

L’uomo e l’ambiente: un binomio importante per la sopravvivenza del pianeta, ma non sempre in perfetta armonia. Un problema di cui l’umanità si è resa conto, purtroppo, solo da poco tempo è il degrado dell’ambiente, che mette a rischio la stessa sopravvivenza della nostra specie su questo pianeta ospitale che, a poco a poco, stiamo rendendo invivibile.
Molto complesso è agire per salvaguardare l’ambiente, perché l’ambiente è qualcosa che funziona insieme, un organismo, nel quale un singolo intervento locale ha conseguenze sull’intero sistema, poiché i vari elementi sono collegati tra loro da una stretta rete di relazioni. Se si rompe questo equilibrio l’intero sistema rischia di essere distrutto.

 

Io abito ad Itri, un piccolo paesino di circa 12.000 abitanti, che mantiene alto il progetto sull’ecosostenibilità dell’ambiente e sul valorizzare l’importanza di avere un territorio puro e ben disinfettato non solo per il territorio stesso ma anche per le persone circostanti ad esso. I punti salienti del progetto sull’ecosostenibiltà sono:

- l’ulitilizzo di buste biodegradabili. La bioplastica, risolve il problema dello smaltimento in quanto la pellicola è lasciata a decomporsi naturalmente sul terreno e questo comporta all’utilizzo di poca plastica che dalla parte opposta può essere riutilizzata per altri prodotti con l’intento di utilizzarne in quantità minore;

- Il piano ambientale nel diffondere la raccolta differenziata, che comprende nell’utilizzo di 4/5 secchi dove ognuno contiene un tipo di materiale. Ci sono quelli della plastica e carta che vengono smistati nei centri raccolta come rifiuti riciclabili, mentre quelli organici vengono smistati pronti per essere portati in aree dove lo smaltimento avviene sotto terra con il passar degli anni.

 

In questo progetto, il paese potrebbe essere in cima alla lista come miglior fautore di ecosostenibilità, ma nelle tubature idrauliche, il Comune, si sente debole, fragile ed utopistico nel combattere contro la sede principale di Acqualatina, dove essa deve perdere 2/3 giorni lavorativi, per sostituire tutte le tubature nel territorio di Itri e per surrogare un tipo di tubazione meno contaminante nel danneggiare l’ambiente ed evitare i rischi alla vita dei cittadini.

 

TUBI IN PVC A GARANZIA DI QUALITÀ, SOSTENIBILITÀ E CONVENIENZA, hanno un costo più basso rispetto al tubo in TCO, hanno un basso grado di rottura rispetto al precedente. Hanno inoltre, enormi vantaggi quali, garanzia di acqua di buona qualità, resistenza ad ogni corrosione ed adattabilità ad ogni configurazione del terreno.

 

RIFLESSIONE

Penso che il primo obiettivo è partire dai cittadini nel combattere l’utilizzo di prodotti e oggettistiche inquinanti per il territorio e sostanze nocive per la salute della popolazione. Il secondo obiettivo è stanziare dei finanziamenti, utilizzandoli solo a scopo di beni primari per l’uomo e la natura. Sul sito Itrincontatto, troverete le immagini riguardanti le sventure delle tubazioni idriche ed altre negatività del paese.

 


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Re: Ambiente e Protezione Civile

by Nicoletta Compagno -

Terracina tra storia, cultura, paesaggio e turismo:

la lotta dei cittadini per la salvaguardia del territorio

 

di Nicoletta Compagno

 

 

 

Terracina è una città antica, etrusca, che conserva gelosamente le sue radici, ancorando le tradizioni ad una terra che offre monti, colline, ma soprattutto il mare, vantando il litorale più lungo della costa. L’intreccio di questi fattori ha portato questa città a configurarsi come meta turistica privilegiata non solo per le popolazioni limitrofe (Campania e resto del Lazio), ma negli ultimi anni (come riportato da diversi proprietari di stabilimenti balneari) anche di altre regioni. Non solo, cresce di anno in anno l’affluenza di famiglie Russe e Tedesche.

La rivalutazione del territorio, negli anni, ha unito i cittadini nella lotta alla salvaguardia delle bellezze naturali, seppur non sono mancate minacce concrete.

Basti pensare alle denunce del 2009 rispetto alle acque contaminate da alghe, rami, ma anche corpi di animali, a causa degli scarichi del depuratore inaugurato soli 5 mesi prima, come riportato anche nel seguente forum https://terracinasocialforum.wordpress.com/2009/07/10/terracina-acqua-marrone-e-bagnanti-su-tutte-le-furie-allarme-e-denunce/.

Ora è fortunatamente chiuso il depuratore costiero di Via delle Cave e, anche se per anni ha impedito la fruizione di un prezioso tratto di costa di Levante (adagiata sull’Appia Antica), da ormai due anni si può dire (e ben sperare per il futuro) che tale disastro sia stato superato, come accertato dalle indagini di Goletta Verde di Legambiente nel giugno 2016 (per maggiori informazioni si può consultare il seguente articolo http://www.latinatoday.it/cronaca/goletta-verde-legambiente-terracina-27-28-giugno-2016.html).

Il lavoro di “pulizia” delle coste terracinesi ha permesso alla città di ottenere per ben due anni consecutivi la bandiera blu (http://www.latinaquotidiano.it/bandiera-blu-a-terracina-arrivano-le-telecamere-di-rai3/).

Sempre nel 2016 molte sono state le iniziative, ad opera soprattutto del Circolo Legambiente Terracina (per maggiori informazioni consultare il sito https://legambienteterracina.wordpress.com/) per arginare il fenomeno dello spiaggiamento dei rifiuti sulla “Spiaggia di Levante”, considerata una delle più belle spiagge della Riviera D’Ulisse: al cittadino (o turista che sia) che abbandona mozziconi di sigarette, plastica, reti da pesca, ecc., si è contrapposto almeno uno dotato di educazione civica nei confronti dell’ambiente in cui si vive. Così gruppi di volontari si sono armati di tanta pazienza e hanno ripulito la spiaggia (si veda anche http://www.latinatoday.it/cronaca/rifiuti-spiaggia-beach-litter-2016-legambiente-terracina.html)

Questa non è stata l’unica iniziativa promossa per ripulire l’ambiente: lo stesso Circolo Legambiente di Terracina si è impegnato a promuovere eventi di sensibilizzazione e collaborazione con le attività balneari, di ristorazioni e di ricettività turistica, cercando di collaborare anche con l’azienda che si occupa del ritiro della spazzatura per aumentare la copertura dell’intera fascia costiera (Ibidem).

Sono personalmente grata a questo gruppo e alle sue iniziative, nonché lotte per la difesa del territorio. Ci terrei, in questa sede, a menzionare anche il loro grande sforzo per salvaguardare l’ecosistema marino.

Nel 2014 era stata avanzata la proposta dalla cooperativa Campana Mitilflegrea riguardo alla costruzione di impianti di mitilicoltura e itticoltura, specificatamente ad un’area di ben 500 mila metri quadrati, tra Porto Badino e Foce Sisto. Nell’aprile del 2016, l’allora sindaco Nicola Procaccini, unitamente alla mobilitazione popolare, si è mosso affinché ciò fosse impedito. I nostri dubbi hanno riguardato le ricadute in termine di balneazione, per non parlare delle centinaia di enormi corpi morti in calcestruzzo, dell’accumulo di sporcizia e limo di cui si impregnano le migliaia di corde utilizzate; dell’ingente assorbimento di fitoplancton, del rischio di contaminazione da malattie batteriche e virali, da parassiti e organismi incrostanti; dello smaltimento dei gusci, del delicato equilibrio di tutto l’ecosistema, sulle praterie di posidonia oceanica e sugli altri habitat.

(Si veda anche http://www.latinacorriere.it/2016/04/18/allevamento-cozze-terracina-le-contraddizioni-della-regione-la-denuncia-legambiente/).

 

Anche Righini ricordò come “Terracina fa dell’attività turistico-balneare una delle sue voci economiche maggiori”. “Un allevamento del genere – aggiunse – creerebbe un intorpidimento delle acque e si ripercuoterebbe sulla qualità delle stesse, che anche l’anno scorso sono valse al mare di Terracina la Bandiera blu”.

Il capogruppo di Fratelli d’Italia ha poi ricordato come “sottoponendo ad allevamento questo enorme specchio d’acqua si creerebbero enormi danni agli operanti nel settore della pesca, con grave nocumento agli interessi economici, ambientali, paesaggistici e turistici dell’intero territorio”. “E’ inaccettabile – concluse – che non venga prestato ascolto alla contrarietà dei cittadini, ben riassunta dalla delibera di Giunta del marzo del 2015, con la quale il Comune aveva espresso parere contrario al rilascio dell’autorizzazione” (per un approfondimento si veda http://www.terracinanotizie.net/notizie/attualita/438/impianto-di-cozze-di-fronte-le-coste-terracinesi-il-tar-di-latina-respinge-listanza-di-sospensiva)

Già il mese successivo arrivò uno stop di 60 giorni dalla Regione Lazio sull’autorizzazione (si veda http://www.h24notizie.com/2016/04/allevamento-di-cozze-a-terracina-interrogazione-urgente-in-regione/), fino a giungere all’interruzione definitiva a gennaio del corrente anno (http://www.h24notizie.com/2017/01/stop-al-maxi-allevamento-cozze-largo-terracina/).

 

Molto, dunque, è stato fatto per giungere ad un equilibrio, dove la salvaguardia del territorio viene posta in primo piano, vuoi per sensibilità e attaccamento alla loro terra dei terracinesi, vuoi per ragioni economiche per favorire il turismo, sta di fatto che, ad oggi, Terracina sembra respirare dopo molto tempo e i terracinesi possono dedicarsi alle loro passioni, come Sergio e come lui tanti altri subacquei, nonché al lavoro tipico della nostra tradizione: la pesca.

Quando ho chiesto a Pietro, un pescatore come suo padre, come suo nonno e come tanti altri, che cosa lo spingesse ad alzarsi all’alba con temperature molto rigide per andare in mare, mi sono sentita rispondere che l’acqua era la sua vera casa e che nemmeno usava la sveglia per alzarsi. Ho chiesto lui, poi, che cosa si aspetta di trovare ogni giorno quando esce di casa e Pietro mi ha dato una bellissima risposta che cito testualmente:

 

“Cosa mi aspetto? Niente. Ho già un bellissimo mare, speriamo sia sempre così”.

 

Gianni, un altro pescatore, mi indica il mare e commenta così:

 

“Se non è pulito il mare i pesci non sono buoni [] e noi di che campiamo?Fino a poco tempo fa mangiavano la sporcizia, morivano e non ce stava più niente []”.

 

Questo ci fa capire quanto sia importate mantenere un certo impegno, verso l’ambiente che ci circonda, perché se ne abbiamo cura, lui ci ricompenserà avendo cura di noi. Quindi le campagne di sensibilizzazione, come quelle promosse dal Circolo Legambiente di Terracina, sono importanti e necessarie: il cittadino va reso partecipe costantemente all’educazione civica, va coinvolto in prima persona, in modo da poter far ognuno nel suo piccolo qualcosa di grande per la propria città.


In reply to Nicoletta Compagno

Re: Ambiente e Protezione Civile

by Fabrizia Ferrara -

Ecco il mio elaborato, mi dispiace ma non sono riuscita ad inserire le foto qui...

IL “VALORE AGGIUNTO”

Tutti a Scauri (LT) conoscono “Le Sieci”, ricordo che quand’ero piccolina non facevo che chiedermi cosa effettivamente fosse quel palazzone diroccato ma tanto affascinante, sito in un piazzale del nostro Lungomare e luogo d’incontro di noi ragazzi, con un nome così strano.

In quest’intervista al nostro attuale sindaco, inserita a scopo puramente illustrativo, (

)  si trovano cenni alla storia di questa vecchia fabbrica di mattoni, che in passato ha conferito al nostro paese una certa rilevanza geo-politica, oltre a garantire numerosi posti di lavoro: nelle parole degli anziani del posto e nelle vecchie foto compare in tutto il suo splendore. Davanti a noi, oggi, quasi macerie.

E’ una struttura dismessa, che fa da sfondo al mercato settimanale, si conservano solo le mura delle facciate e qualche torretta, per il resto dominano erbacce incolte e murales, di fronte al nostro bel mare e ad un passo dalla spiaggia. Se chi non è del posto fa una passeggiata sul nostro Lungomare non va via senza accorgersi e portarsi dietro il ricordo di quella struttura, più volte mi è capitato che mi chiedessero di cosa si trattasse: mi vergogno quasi a rispondere che ha più anni di me e che non c’è mai stata un’amministrazione comunale o un gruppo di cittadini ostinati in grado di garantirne una riqualificazione, nonostante la sua preziosa collocazione. Si potrebbe paragonare ad un ecomostro forse, ma a livello affettivo mi viene quasi da considerarla un valore aggiunto.

Probabilmente si tratta di un valore aggiunto, o meglio, possiamo augurarci che lo diventerà se nei prossimi anni l’Ente Parco, fortemente sostenuto dalla cittadinanza e da associazioni nate ad hoc, riuscirà a garantire la messa in atto di un progetto di destinazione delle “Ex Sieci” ad una struttura ricettiva sostenibile eco compatibile.

Scauri è una “perlina” del Golfo di Gaeta a livello paesaggistico e una struttura simile, che si erige sulla sua costa, necessita assolutamente di requisiti che rispettino l’ambiente che la ospita: per il momento nel bando aperto alla partecipazione di eventuali gestori della struttura, si legge che verranno quotate maggiormente proposte che contemplino l’apertura di punti vendita dedicati a prodotti tipici certificati (DOP, IGP e biologici) acquistati presso punti vendita e cooperative sociali che hanno sede nei comuni del territorio del Parco Riviera d’Ulisse, ma soprattutto che garantiscano l’utilizzo di procedure e metodologie di gestione finalizzate alla riduzione della produzione di rifiuti, delle emissioni inquinanti e all’utilizzo di fonti energetiche innovative.

Tutto questo fa ben sperare rispetto alla possibilità che Scauri possa beneficiare di un edificio che, se da un lato appartiene alla sua storia, dall’altro diverrà forse il primo simbolo di un futuro eco-sostenibile. Probabilmente anche i murales stessi potranno essere sfruttati e rappresentare un ulteriore simbolo di riqualificazione, in linea con quanto sta già avvenendo in altre zone del comune di Minturno, grazie all’impegno e all’entusiasmo delle associazioni di giovani del luogo in collaborazione con attività commerciali locali ( http://www.h24notizie.com/2016/11/la-street-art-di-memorie-urbane-approda-anche-a-minturno/ ).

                                                                                                                      

                                                                                                                                                      Fabrizia Ferrara


In reply to Luana Marrocco

Re: Ambiente e Protezione Civile

by Luciano Spada -
https://it.wikipedia.org/wiki/Rifiuti                         Wikipedia


https://it.wikipedia.org/wiki/Gestione_dei_rifiuti Wikipedia



Ecoo i link ed i siti di riferimento da me utilizzati